Attrice del film A. V. Rockwell, in sala dopo vittoria a Sundance
Roma, 30 giu. (askanews) – E’ arrivato nei cinema italiani “A Thousand and One”, il film di A. V. Rockwell interpretato dalla superstar Teyana Taylor, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival 2023. Regista e attrice sono venute a Roma a presentare la storia appassionante e fuori da ogni cliché di Inez, una donna nera con passato difficile che rapisce il figlio di sei anni per ridare un senso alla proprio vita e un avvenire al bambino.La regista Rockwell racconta: “Da una parte questo è un film su come le donne nere vengono trascurate dalla società, e attraverso la storia di questa donna volevo raccontare una realtà. Ed è anche un film sulla sorellanza, perché anche tra le donne nere la vera differenza la fa la classe sociale, la protagonista può solo provare a combattere”.In una vita costellata solo da difficoltà, povertà, senza apparenti vie d’uscita, l’unica strada che la protagonista individua è quella di creare un proprio microcosmo in cui dare amore, come spiega la ballerina, cantante, coreografa che interpreta Inez. “Dare amore, aiutarsi, è tutto. Risollevare, dare un’opportunità agli altri, offrire compassione, empatia. Pensiamo che se non abbiamo avuto qualcosa non siamo in grado di darla ad altri. Ma la questione è come trasformare questo in una cosa positiva? Come posso dare le cose che non ho ricevuto? Io cerco di farlo anche nella vita” spiega Taylor.Coprotagonista della storia di “A Thousand and one” è la città di New York con le sue trasformazioni, soprattutto nei quartieri popolati da neri, sotto i sindaci Giuliani e Bloomberg.”La città è enormemente cambiata. Tutti apprezziamo i miglioramenti che ci sono stati ma noi siamo stati cacciati, spinti fuori. Abbiamo perso la nostra comunità, i negozi dei nostri genitori, abbiamo perso l’anima, i sapori. E questo fa male, essere cacciati fuori da qualcosa che doveva cambiare in meglio. Nessuno della mia comunità ha avuto un beneficio da questa trasformazione e questa è una cosa che fa male” conclude Taylor.