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Europee, Salvini regge e Vannacci fa il pieno: il generale guida la Lega in Ue

Dall'Italia e dal MondoEuropee, Salvini regge e Vannacci fa il pieno: il generale guida la Lega in Ue

(Adnkronos) – Vuoi per l’effetto Vannacci, vuoi per la strada di partito nazionale intrapresa da Salvini, la fotografia scattata dagli elettori che alle europee 2024 hanno scelto quello che oggi, seppur per pochi decimali è diventato il terzo partito del centrodestra, offre una panoramica per tanti versi nuova. Per il segretario il quadro è positivo: “Contano le percentuali, ci svegliamo al 9% ed è una bella giornata di sole”, dice ai giornalisti il giorno dopo il voto. “La Lega ha raccolto risultati straordinari -assicura- siamo sopra il risultato delle politiche di due anni fa, siamo sopra i 2 milioni di voti”, sottolineando come il generale Vannacci che “è stato contestato, vituperato da mezzo mondo, da solo ha superato mezzo milione di preferenze con un record al Nord Ovest e al Nord Est”. 

A conti pressoché fatti, in totale sono 8 i leghisti che vanno (o restano) a Strasburgo. Con il generale Roberto Vannacci, da oggi mister 500mila voti, ci sono Silvia Sardone, Isabella Tovaglieri, Anna Maria Cisint, Raffaele Stancanelli, nomi a cui si aggiungeranno quelli di altri tre candidati, tra Angelo Ciocca, Paolo Borchia, Susanna Ceccardi e Aldo Patriciello, tutto dipende da dove verrà ‘confermato’ Vannacci, che ha corso in tutte le circoscrizioni.  

Nel nord-est il generale ha fatto il pieno di voti, ma è mancato l’effetto traino. Da Bolzano a Imola, la Lega si ferma al 10,18%. Fdi ha il triplo dei voti del Carroccio, confermando il trend delle ultime politiche. Ma il derby con Forza Italia, qui vede ancora la Lega avanti di tre punti: nel nord est la sfida Salvini-Tajani non vede il leghista soccombere. 

Il generale, intanto, si porta a casa oltre 142mila preferenze, mentre la pasionaria Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, ne incassa quasi 43mila, avvantaggiandosi pure dell’alternanza di genere di chi ha votato Vannacci in prima battuta. In Veneto, nel feudo di Zaia, il partito di Salvini si ferma al 13,15%, circa un punto e mezzo percentuale in meno rispetto alle ultime politiche, quelle del 2022. Nella terra del leone di San Marco Vannacci raccoglie 72mila preferenze sul suo nome, distanziando Paolo Borchia fermo a 20mila. Ma la competizione in Veneto, presenta anche dati come quello di Verona, la città di Lorenzo Fontana, responsabile esteri del partito e presidente della Camera, che subisce lo smacco di essere superata pure a sinistra: Avs con Ilaria Salis coglie un clamoroso 8,6%, con la Lega che resta dietro di quasi un punto (7,8%). 

Nella circoscrizione nord-occidentale, Salvini prende l’11,90%, pari a un terzo dei voti di Fdi, dietro al Pd di 12 punti. Il fiato sul collo della sfida con Fi la Lega inizia a sentirlo, perché gli azzurri, che in Piemonte confermano pure il governatore Cirio, si attestano al 9,38%. Qui la classifica dei più votati, tornando in casa Lega, a parte Vannacci, che fa corsa a sé (186.609 preferenze), vede l’affermazione di Silvia Sardone, europarlamentare uscente 75mila voti, di Isabella Tovaglieri quasi 40mila e di Angelo Ciocca, 38.704, anche lui in corsa per la ricandidatura a Strasburgo.  

Nel centro quello di Salvini è un partito di metà classifica, al sesto posto, dietro Fdi, Pd, M5S, Avs, e anche a Fi, che inizia il sorpasso, con un vantaggio di meno di mezzo punto. Con 321mila voti in totale che valgono il 6,7% di preferenze. Vannacci, che qui è di casa -ha atteso a Viareggio i risultati elettorali- incassa 100mila preferenze. Distacco abissale con Susanna Ceccardi ferma a quota 30 mila.  

Nell’Italia del Sud Salvini raccoglie percentuali simili a quelle del centro, da quinto partito, ma vede partita vera tra Vannacci e gli altri candidati della Lega per Salvini premier. Il generale vince di misura -72.582 voti- sull’ex azzurro Aldo Patriciello, Mr. preferenze, che è votato da 69.749 cittadini del Sud. Vicino il pugliese senatore Roberto Marti, capo della Commissione Cultura di Palazzo Madama. Il confronto con Forza Italia cambia decisamente segno, il sud consegna agli azzurri quasi quattro punti di vantaggio sui salviniani.  

Stesso discorso nelle isole: Lega al 6,99%, con l’ex Fdi, Raffaele Stancanelli che batte Vannacci, unico a riuscirci in tutte e 5 le circoscrizioni elettorali delle europee. L’ex sindaco di Catania porta a casa 44.260 voti, Vannacci solo 35 mila. Impietoso in Sardegna e Sicilia il raffronto con Fi: gli azzurri triplicano i consensi rispetto alla Lega (20,33%). Lo stesso Tajani non manca di sottolineare l’exploit in Sicilia “dove siamo il primo partito”, per poi aggiungere che Fi “non cerca consensi tra gli alleati e non punta a risistemare i conti nel centrodestra”. “Non siamo cresciuti a danno della Lega, che mi pare abbia avuto un risultato positivo”, dice rivolto all’altro vicepremier. 

Salvini, a seggi chiusi, mette in cassaforte oltre 2milioni di voti (2.092.000 per l’esatezza) contro i 2.464.005 voti delle politiche del 2022, ma la percentuale, per effetto dell’astensionismo crescente, gli permette di crescere, dall’8,8% delle ultime politiche oggi raggiunge il 9%. Un risultato che pare accontentarlo e che lo porta a tenere, almeno per ora, basso il livello dello scontro con il fondatore della Lega Umberto Bossi, che avrebbe votato proprio per Fi: “Uno le preferenze può darle a chi vuole ma se cambia partito non mi sembra una cosa normalissima…”. Sul ‘tradimento di Bossi, fa sapere Salvini “deciderà la base, ascolterò i militanti”. 

“Se mi aspettavo questa affermazione? Non sono un politico, ma ho trovato tante persone che mi facevano i complimenti, che mi dicevano di andare avanti, che era arrivato qualcuno cha aveva il coraggio di dire quello che altri non osavano dire”, dice intanto il generale, ospite di Quarta Repubblica su Rete 4. “Sono stato in Veneto, Friuli e Lombardia, e c’era anche grande interesse”, ricorda. “Con il caso Scurati si parlava di censura, non con il caso Vannacci, ma hanno cercato di non farmi parlare, ‘Vannacci fascista sei il primo della lista’, dicevano”, dice ancora. “Io farò il sabotatore, utilizzando strumenti che nessuno ha mai utilizzato”, dice guardando al lavoro in Ue. 

“Se non ci fosse stato il mio contributo il risultato” della Lega “sarebbe stato molto minore”, puntualizza, per poi aggiungere: “Sono qui per supportare il segretario, costruiremo assieme qualcosa che sarà sbalorditivo, darò man forte a chi ha riposto fiducia nel sottoscritto”.  

L’onda nera in Europa? “E’ solo l’inizio, l’onda non ha raggiunto ancora l’apice, è la sinistra che la chiama l’onda nera, sono loro a essere ossessionati dal fascismo e dall’antifascismo, la gente non gli dà più retta, questo è un capitolo chiuso, è l’onda delle persone che vogliono una Europa tradizionalista, che continui a essere la guida dell’umanità. La gente si è stancata della politica che fa della debolezza un merito, dobbiamo andare avanti e non cedere più nulla”, dice ancora il generale. 

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