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Medici, la Simi a Rimini: serve riforma per cronici e territorio

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Emotività nella cura, sostenibilità e nuovi modelli al centro

Rimini, 10 ott. (askanews) – La medicina interna si interroga sul suo futuro e rilancia: servono nuovi modelli per gestire i pazienti cronici, che oggi rappresentano oltre un milione di ricoveri l’anno. Al centro del 126° Congresso della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), il tema dell’integrazione tra ospedale e territorio, ma anche quello dell’emotività nella relazione di cura e della sostenibilità ambientale del sistema sanitario. Come spiega Nicola Montano, presidente della Simi. “Certamente ci vorrebbero più risorse, ma non è solo un problema di risorse, è un sistema che va riformato, cioè non può essere mantenuto così mettendoci solamente le risorse economiche perché non funziona, ma è tutto il percorso del paziente, quindi la nostra attività deve essere ristrutturata”.Tra i temi affrontati a Rimini, anche quello della componente emotiva nella relazione medico-paziente, un aspetto sempre più centrale nella pratica clinica moderna. Cecilia Becattini, presidente eletto Simi. “Il nostro lavoro del medico è un lavoro di servizio verso il paziente o comunque del cittadino che ha un bisogno di salute. Quindi è chiaro che anche l’esito di salute è strettamente connesso con quella che è la possibilità di relazione, di instaurare un rapporto positivo, un rapporto di fiducia”.Il congresso ha dedicato spazio anche al tema della sostenibilità ambientale, con i sistemi sanitari tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas serra. Lo ricorda Ludovico Furlan, internista al Policlinico Milano: “I sistemi sanitari sono tra i maggiori contribuenti delle emissioni di gas serra e di inquinanti in generale. Si parla attorno al 10%, quindi è un tema di estrema attualità che interessa in particolare anche la quota di giovani internisti che partecipano al congresso”.

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