Assessore Veloccia: la rigenerazione si fa solo con i cittadini
Roma, 4 giu. (askanews) – A Roma sono sei i laboratori di rigenerazione urbana attivi, e sono tutti in aree delle periferie storiche: Corviale, Tor Bella Monaca, Santa Maria della Pietà, Centocelle-Mistica, Quarticciolo e Bastogi. I Laboratori, promossi da Roma Capitale e coordinati dalle Università Sapienza, Roma Tre e Luiss Guido Carli, sono stati presentati questo pomeriggio a Villa Altieri, con l’iniziativa “Comunità Intraprendenti. Persone e luoghi di rigenerazione a Roma – L’esperienza dei Laboratori di Quartiere”, alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia, l’assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, l’assessore alla partecipazione Andrea Catarci.
L’obiettivo dei laboratori, ha spiegato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, è di “sperimentare modello di governance condivisa tra strutture centrali, dipartimenti e Municipi, che ha come punto di partenza l’apporto delle comunità locali nelle fasi di coprogrammazione e coprogettazione”. L’obiettivo è fare scelte non solo condivise e accettate ma sentite proprie e difese da chi abita i quartieri, secondo modelli co-progettati e valutati nel loro impatto sociale con il contributo dell’Universita La Sapienza di Roma e dell’associazione Next-nuova economia.
La rigenerazione materiale “degli edifici è una condizione necessaria ma non sufficiente – ha sottolineato Gualtieri – poiché vogliamo immaginare la riqualificazione sociale, oltre che materiale, di queste aree urbane”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. “Va ripensata l’integrazione di componenti e funzioni che mancano nelle nostre periferie – ha aggiunto -. C’è un grande lavoro di ripensamento degli spazi pubblici, ma anche di una riorganizzazione della gerarchia degli spazi pubblici. Senza i laboratori di quartiere non sarebbe stato possibile neanche immaginare la riqualificazione sociale, oltre che materiale, delle aree urbane”.
“Progettazione, realizzazione dei progetti, gestione e attuazione, collaborazione attiva dei cittadini: sono tutti elementi fondamentali – secondo Gualtieri -. Poi andranno immaginati modi per allargare e diffondere queste forme di partecipazione”.
Con i sei laboratori di quartiere attivi “vogliamo migliorare la qualità della vita delle persone che vivono in questi luoghi e l’obiettivo non è soltanto fare la manutenzione che mancava da anni ma fare in modo che il quartiere si apra alla città – ha detto l’assessore all’Urbanistica Veloccia, aprendo la presentazione dei sei laboratori -. È un lavoro di lungo respiro, che si può fare attivando un percorso con le comunità locali, che in alcuni casi erano già attivi”. L’assessora ai Lavori pubblici, Ornella Segnalini, ha ricordato “quando siamo andati le prime volte nelle periferie dopo l’insediamento, nel 2021, nessuno credeva che avremmo fatto gli interventi, tutti avevano pensato all’ennesima passerella elettorale. E invece abbiamo iniziato a lavorare, penso all’ex scuola Cardinal Capranica, nel quartiere di Primavalle. Attraverso i laboratori, ha sottolineato Segnalini “vogliamo creare una collaborazione ma anche ricostruire la fiducia con le comunità locali, che non credevano più che qualcosa potesse cambiare”.
“Sono tre le parole chiave: collaborazione, comunità e futuro – ha concluso -. Ci sono alcuni processi particolarmente difficili e se non avessimo la collaborazione dei territori non potremmo realizzarli. E la collaborazione coinvolge le comunità e crea comunità. Infine il futuro, perché stiamo dando un futuro a quartieri che lo meritano e attendono da anni”.