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Venezia, Pietro Castellitto: in “Enea” il desiderio di sentirsi vivi

video newsVenezia, Pietro Castellitto: in "Enea" il desiderio di sentirsi vivi

Far recitare mio padre? Con i fantasmi devi farci i conti

Roma, 5 set. (askanews) – Presentato a Venezia il quarto film italiano in Concorso: “Enea”, scritto, diretto e interpretato da Pietro Castellitto, in cui recita anche il padre Sergio (con Giorgio Quarzo Guarascio e Benedetta Porcaroli).Dopo aver vinto il Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura con “I predatori” nel 2020, stavolta Castellitto racconta due amici che si muovono in una Roma borghese decadente, tra droga, discoteche, e soprattutto famiglie complicate. Il regista: “É un film che parla del desiderio di sentirsi vivi, quindi di riuscire a rendere il proprio futuro misterioso e la famiglia ogni tanto invece può instradarti troppo, può risultare noiosa, è un luogo con cui fai i conti tutta la vita. Raccontando questi due ragazzi di 30 anni era strano non raccontare il controcampo familiare che poi è molto presente in storie simili, le faccende più affascinanti di chi ha storie simili sono le litigate in famiglia, la quotidianità familiare non solo le pistolettate o la droga”.Da giovane, rivela Pietro, non voleva fare cinema ma frequentare ambienti del tutto diversi. Poi al cinema è tornato e stavolta ha voluto anche lavorare con suo padre: “Il personaggio si muoveva su un terreno emotivo che sapevo che mio padre sarebbe stato in grado di intercettare come nessuno, ho provato a scappare da questo fantasma ma era destino che accadesse e con i fantasmi devi farci i conti prima o poi, ed è bello farci i conti prima che spariscano”.

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