Un ristorante elegante e moderno, dove mangiare ottimi piatti di pesce cullati in un ambiente che ti fa sentire a casa. Non una dei tanti locali gourmet che si stanno moltiplicando nella Capitale. E nemmeno uno stellato. Ma un luogo dalla cucina raffinata e dai sapori onesti. Totalmente genuini. Dove trovare una tartare, uno spaghetto con le vongole o un pescato del giorno cucinati a regola d’arte. Quante volte vi sarà stato chiesto da amici e conoscenti un consiglio su dove mangiare bene pesce a Roma? Noi oggi una risposta ve la possiamo dare, in totale sincerità: andate a mangiare in via Sicilia 47 al ristorante Da’Mare. L’oggetto della nuova recensione di oggi dell’agenzia Dire.
Siamo nella zona di via Veneto, quadrante della città in grande fermento e totale ripresa, dopo anni di crisi, grazie all’arrivo di nuovi hotel di lusso, come il nuovo Ambasciatori, il W o il Rosewood, prossimo all’inaugurazione, e sedi direzionali di grande pregio come la nuova direzione di Deloitte o il quartier generale romano di E&Y. Dalla strada diventata icona mondiale per la Dolce Vita basta girare un angolo e ritrovarsi in una piccola strada silenziosa. E’ qui che da febbraio ha aperto Da’Mare. Guidato con grande sicurezza dallo chef Davide Cianetti, già al comando delle cucine di locali del calibro di Pierluigi e il Bolognese, Da’Mare è diventato in pochi mesi un indirizzo fisso per la clientela internazionale che gravita attorno ai grandi hotel della zona ma anche per una comunità di clienti locali, divenuti in poco tempo letteralmente dipendenti dai sapori della cucina di Cianetti e della sua brigata. Un ristorante di assoluta qualità che allo stesso tempo si trasforma, all’occorrenza, in un più agile Oyster Bar per un aperitivo speciale.
“Serviamo pesce comprato giornalmente nelle varie aste, perché per noi le materie prime sono il principale ingrediente per preparare un piatto di qualità- ci ha spiegato proprio Cianetti durante la nostra visita- Crediamo nell’essenzialità delle nostre ricette, che hanno pochi ingredienti ma che sono lavorati per fare in modo che il sapore finale sia totalmente autentico e richiami il gusto e il profumo del mare. Lavoriamo anche molto sul servizio: serviamo i nostri piatti in un ambiente dove voglio che il cliente si senta bene e socializzi. Il mio obiettivo è che il cliente possa vivere un’esperienza a 360 gradi, dai sapori dei nostri piatti ad un servizio sempre attento e curato”.
Il risultato di questa attenzione alle materie prime è un menù che ricalca la tradizione, preparato però con estrema attenzione e un tocco di fantasia, solo dove serve per davvero. Ricette che giocano per sottrazione ma che hanno un gusto potente e schietto, presentati con una bella estetica nel piatto e giochi cromatici molto interessanti. Ecco allora che scorrendo il menù troviamo delle macroaree all’interno delle quali scegliere: ostriche, tartarre, carpacci, sautè e fritture, per poi passare alle catalane, ai primi, al pescato del giorno fino ai piatti definiti signature come il tataki di tonno o la noce di capasanta. La nostra esperienza è iniziata con un giro di antipasti con un tris di crudi, tra cui spiccava una clamorosa tartare di tonno alla puttanesca con maionese alle acciughe, cappero in fiore e polvere di olive. Ottimo anche il carpaccio di capasanta con maionese piccante, edamame, chutney di mango e polvere rapa rossa e il carpaccio di ricciola con pomodori confit e olio.
Ho raggiunto personalemente l’estasi con il piatto successivo, una catalana di gamberi accompagnati con tre tipi di pomodori, rucola, patata di Avezzano, cipolla rossa di Tropea e crema di cipolla. Una catalana senza una sbavatura, totale. Come ci si immagina che sia questo piatto di crostecei originario della Sardegna ma che è oggi una pura espressione di tutto il nostro Mediterraneo. E’ poi seguito un ottimo pacchero con sugo al pesce di scoglio, pomodorini vesuviani e un battuto di capperi e olive ed infine una coda di rospo cotta a bassa temperatura con coulis di pomodoro, perlage di tartufi e colatura di tartufo accompagnata a parte, con grande attenzione per chi è intolelrante al lattosio, da una crema di provola affumicata. Un piatto che non si scorda facilmente.
C’è poco da aggiungere. Tranne che per dessert abbiamo assaggiato una bavarese al limone con cuore di gelato al limone, crumble di pinoli e gelato al limoncello. Da’Mare ci ha stupito per il rigore dei piatti che abbiamo assaggiato. Sapori trasparenti, che non mentono sulla loro origine e sulla loro freschezza. Adatti per chi ama il pesce tutto l’anno o per chi preferisce avvicinarsi ai sapori del mare quando arriva l’estate. Per una cena romantica o un pranzo di lavoro con clienti importanti. Per tutte questi motivi, per tutte queste situazioni, andateci a colpo sicuro. Anche nell’elegante dehors. Vi alzerete da tavola soddisfatti.
L’articolo Vuoi mangiare davvero bene il pesce a Roma? Il ristorante giusto è Da’Mare proviene da Agenzia Dire.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo https://www.dire.it